Dovete sapere che in principio il Patrono della città di
Firenze, non era San Giovanni Battista, ma il Dio Marte.
Dopo la conversione al Cristianesimo della città che avvenne
tra il VI e l’VIII secolo, San Giovanni prese il posto del Dio Marte, in tutti
i sensi…
Infatti si narra che il Battistero dedicato al nuovo Patrono
sorga esattamente nel punto in cui un tempo si trovava il Tempio del Dio Marte.
La scelta di San Giovanni deriva dalla chiarezza e dalla
brevità dei suoi insegnamenti, ma non solo, egli infatti fu scelto anche per la
sua personalità coraggiosa e
battagliera. Fu il popolo Longobardo che scelse il Patrono alla città di
Firenze, poiché proprio in quel periodo la città era sotto la dominazione
Longobarda.
I primi festeggiamenti risalgono al 24 giugno, giorno di San
Giovanni, nel XIII secolo.
Un tempo, durante i festeggiamenti i facoltosi di Firenze,
per rendere omaggio al Patrono, dovevano portare dei ceri ricamati al
Battistero, che ben pesto divenne il luogo nevralgico della Città. Durante la
giornata venivano svolti molte manifestazioni, tipo il corteo storico, gli
sbandieratori, il Calcio Storico e le gare sull’Arno del club dei canottieri.
La storia narra che in principio i festeggiamenti si
concludessero trasportando un enorme cero da Palazzo Vecchio al Battistero. In seguito
il cero fu sostituito da un carro, chiamato il Carro di San Giovanni, che darà
vita allo scoppio del carro, usanza che verrà successivamente utilizzata nel
solo giorno di Pasqua, sostituendo il carro con i Fuochi d’Artificio sparati da
Piazzale Michelangelo.
Oggi i Fochi (così chiamati dal popolo fiorentino),
richiamano sull’Arno tutta la Città, il posto dove si possono ammirare meglio è
il Ponte di Santa Trinita, da cui si può vedere il Ponte Vecchio, i giochi di
luce sul pelo dell’acqua e i colori che illuminano la notte.
Quest’anno, dopo il lungo temporale che ha messo a rischio
la festa, il cielo si è colorato, per onorare il Santo, regalandoci un
meraviglioso arcobaleno.
Recentemente i quartieri dell’Oltrarno hanno deciso di
rendere omaggio al Santo prolungando i festeggiamenti sino al week-end dopo i
fuochi, facendo la Notte Bianca d’Oltrarno.
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