mercoledì 8 maggio 2013

Coca-Cola... l'Elisir di lunga vita!!!!



Siamo ad Atlanta, nel 1886, con il farmacista statunitense John Stith Pemberton.

È tarda serata e il calendario sulla parete segna il giorno 8 maggio, il farmacista sta ancora lavorando. Vuole trovare un rimedio per il mal di testa dei suoi pazienti. Sta elaborando una variante del cosiddetto “Vino di coca”, miscela che era composta da vino e foglie di coca. Pemberton decise di sostituire l’alcol con noci di cola, ed eccola, improvvisamente il farmacista aveva inventato la “Coca-Cola”.


Il colore verde del magico “Elisir” che veniva usato come rimedio alla stanchezza però ancora non convinceva il farmacista. Per questo motivo aggiunse il caramello, rendendo così la Coca-Cola di quel marroncino al quale oggi siamo abituati.

Nonostante l’incredibile scoperta, il nostro caro Pemberton, s’indebitò sino all’osso, e dovette vendere i diritti della bevanda all’ importante uomo d’affari: Asa Candler.

Nel 1919 la nuova “The Coca-Cola Company”, con sede a New-York cominciò a prendere piede sul mercato, divenendo pian piano il colosso mondiale che è ora.

Durante gli anni la Coca-Cola and Company s’imbatte in moltissimi problemi e divieti.
Primo tra tutti fu la proibizione dell’utilizzo delle foglie di coca per la preparazione della bevanda, stesse foglie che si utilizzano per l’estrazione della Cocaina.

La Coca-Cola allora si operò per risolvere il problema: infatti importa dal Messico (dove la coltivazione della pianta di Coca è legale) il fogliame. Nei laboratori chimici della Stepan Chemical Company, i tecnici della narcotici, tramite un processo chimico estraggono  l’aroma privo di componenti allucinogeni.

Questo estratto è il famoso “aroma numero 7” o “7X”, il famosissimo ingrediente segreto della Coca-Cola.
Infatti la compagnia ha sempre mantenuto il più alto riserbo sui componenti della sua bibita. Per motivi legali, è costretta a segnalare gli ingredienti sull’etichetta, ma senza specificare le dosi e ulteriori informazioni sul 7X. Quello che sappiamo per certo è che gli ingredienti, col passare del tempo, hanno subito modifiche, per star dietro alle nuove leggi e adeguarsi alla domanda della società.

Ma la Coca-Cola ha sempre resistito ad ogni cambiamento ed è riuscita ad oltrepassare qualsiasi inghippo legale, uscendone sempre a testa alta e dove necessario, creando nuove varianti della bibita più amata, quali la “Coca-Cola light”, la “Coca-Cola senza Caffeina” e la “Coca-Cola Zero”.

Il logo più famoso al mondo fu creato con un acuto menefreghismo, infatti nel 1886, il contabile dell’azienda Frank Mason Robinson, ritoccò appena la scritta utilizzando il carattere più in voga negli Stati Uniti in quel periodo, lo “Spencerian Script”.

Circolano moltissime leggende metropolitane. Per esempio una dice che se noi guardiamo il logo al contrario, con uno specchio, si possa leggere in lingua araba la scritta “No a Maometto, no alla Mecca, No alle Preghiere”. Ovviamente il tutto è falso, sono stati fatti molti studi su questa vicenda, dimostrando che la notizia non può essere veritiera, primo perché la scritta è stata formulata in latino e non in arabo, e poi perché all’epoca della sua creazione, non ci si aspettava che la “Coca-Cola” divenisse un marchio di fama mondiale, quindi è improbabile l’immissione di un messaggio subliminare.

Una curiosità spesso associata alla Coca-Cola è “il vestito di Santa Claus”, diventato da verde a rosso e bianco, che sia stato utilizzato il caramello anche per il vestito di Babbo Natale??
Fatto sta che si narra che solo dopo gli anni ’30 Santa Claus si veste di bianco e rosso, quando venne usato dall’azienda per pubblicizzare le sue nuove lattine, che cominciavano a sostituire le inimitabili bottigliette, coperte da Copy Right.

Quindi, non ci resta che ringraziare la buon anima del caro farmacista John Stith, che ci ha inventato questa sublime bevanda… del resto “Che mondo sarebbe senza Coca-Cola”??!!!

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