È stato presentato pochi giorni fa il libro “Alcune parole per
Alice” di Michele Toniolo, con la premessa del giovane scrittore e traduttore
Giovanni Agnoloni.
Michele Toniolo |
Indubbiamente il tema trattato nel libro, anche se di poche
pagine, è un tema molto forte: la morte e il dolore, sono la trama centrale del
libro. Protagonisti che lo stesso scrittore indica come infinito amore, di un
figlio per la propria madre. Eh si perché è senza dubbio il figlio che da luogo
nel romanzo a manifestazioni d’amore verso la madre, la quale invece prova
dolore.
Romanzo, è l’appellativo che ci da Toniolo, dopo alcune
domande fatte dal pubblico, che invece si ostinava a definirlo racconto. È lo
scrittore ad intervenire e a spiegarci il motivo per cui l’opera va chiamata
romanzo. Come esempio prende la definizione data da Elsa Morante, la quale dice:
“Romanzo, poiché pieno di personaggi, in uno spazio ristretto”. Ed infatti di
personaggi in queste righe ne abbiamo abbastanza. Va fatto notare che troviamo
sia personaggi fisici, quali: Alice, il figlio, la donna con cui parla Alice e
i due uomini che portano via il corpo del figlio. E poi ci sono personaggi
astratti che però fanno parte integrante del racconto, quali: la pioggia, l’autunno,
il paesaggio e le parole, che vengono analizzate, scelte e divise; quelle che
si possono dare ad Alice e quelle che invece non possono essere restituite ad Alice.
La Pietà di Michelangelo |
Come la parola “amore”, la quale appartiene al figlio, in
quanto è lui che ama la madre, a tal punto da lasciarsi abbracciare da essa
durante la morte, per farle questo ultimo dono.
Un'altra parola analizzata è “pudore”, quello del figlio, che da morto
si fa lavare dalla madre. Questa parola nel romanzo viene associata al termine
passivo, poichè il figlio è già morto e gli unici movimenti sono della madre.
Importantissimo è il ruolo della natura e del paesaggio all’interno
del libro. Sono personaggi veri e propri, tant’è vero che c’è un importante
passo nel testo in cui si sviluppa il tema del lavoro della natura sugli
oggetti. Questo dimostra come lo scrittore sentisse questi personaggi veri come
le figure in carne ed ossa.
Michele Toniolo ci ha rivelato con quanta fatica ha scritto
questo libro. Lavoro che ha impiegato anni, in cui ragionava, prendeva appunti
ed elaborava dentro di se la trama complessa di tutta questa vicenda. Sino al
momento in cui, sentendosi pronto ha cominciato a scrivere questo romanzo. L’ha
scritto in un mese e mezzo senza più bisogno di guardare gli appunti, perchè
aveva metabolizzato le parole. Perché come dice lui “Si scrive per capire, e le
parole non sempre servono per comprendere”.
Quindi v’invitiamo a venire qui alla Libreria Caffè del Gallo,
al primo piano del ristorante “All’insegna del Gallo”, per vedere con i vostri
occhi e le vostre menti, come certe volte il dolore può essere amore e
viceversa.
Michele Toniolo, ALCUNE PAROLE PER ALICE, collana “I Lilliput”
per Galaad Edizioni, 2012, € 5.00.
Giovanni Agnoloni, sarà presente qui da noi alla Libreria
Caffè del Gallo. anche martedì 21 maggio alle ore 21.00 per introdurre il libro
“In territorio nemico”, storie di lotta partigiana scritto a 115 mani;
esperimento di Scrittura Industriale Collettiva (SIC).
Caffè Letterario del Gallo, al primo piano del ristorante “All’insegna
del Gallo”, in via Poccianti 6, Scandicci, zona Le Bagnese, Firenze.
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