Nell’ospedale vengono confezionate e vendute bambole uniche realizzate con pezzi “donati” da altre bambole: le sirenette dal volto di bambina e coda di tessuto e perline o le “chiattone napoletane” definite “anti Barbie”.
Il lavoro va oltre l’artigianato: è un mestiere dell’anima ci dice Tiziana. Regalare alla propria nonna la bambola che l’ha accompagnata nella sua infanzia completamente aggiustata e ripulita, dona un’emozione unica a chi riceve, a chi regala e anche a chi aggiusta. Si perché ogni bambola ha impressi in sé emozioni, ricordi e amore.
“Mi commuovono molto gli uomini che portano ad aggiustare le bambole di madri, mogli e figlie- continua Tiziana-. Sono teneri. Non dimenticherò mai un signore sulla cinquantina che mi portò a restaurare la bambola della moglie defunta di cui era innamoratissimo. Aprendola, trovai dentro una lettera d’amore della donna per il marito. Scoppiai a piangere con lui quando venne a ritirarla”.
Luigi Grassi |
Prima insegna |
Piccole infermierine curano le "Ammalate" |
Piccoli medici al lavoro |
L'Ospedale oggi |
Bambole della collezione Australiana |
Nessun commento:
Posta un commento