Il nostro Galletto si trova ancora a Napoli e visita per
noi un luogo ricoperto dal mistero: la Cappella di San Severo.
La piccola cappella viene fatta costruire per volontà di Giovan
Francesco di Sangro, che ristabilitosi da una malattia quasi mortale, decide di
erigerla dedicandola alla Vergine come adempimento di un voto fatto durante la
malattia.
Più di centocinquanta anni dopo, Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, inizia grandi lavori di restauro e di ampliamento della Cappella.
Più di centocinquanta anni dopo, Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, inizia grandi lavori di restauro e di ampliamento della Cappella.
Si narra inoltre che Raimondo di Sangro fosse un noto alchimista,
e che abbia avvolto nella magia l’intero edificio.
All’interno della Cappella di San Severo sono conservate
tre particolarissime e quantomeno uniche statue, eseguite su volere di Raimondo,
la cui realizzazione è così fenomenale da presupporre che, oltre alla mano
dell'artista, vi sia stato anche qualche ignoto intervento alchemico esercitato
proprio dallo stesso Principe Raimondo.
Analizziamo ora le opere:
- La Pudicizia si trova nei pressi del pilastro a sinistra dell'altare, commissionata da Raimondo di Sangro a dedicata alla madre Cecilia Gaetani dell'Aquila d'Aragona, morta quando Raimondo aveva solo 1 anno. Venne scolpita da Antonio Corradini, che nonostante avesse già realizzato "veli di marmo" in diverse situazioni, raggiunse in quest'opera una perfezione tale da supporre che sia stata opera alchemica del principe. In quanto il velo è addirittura rappresentato "umido" facendo trasparire la pelle ancora bagnata. La donna viene associata a Iside velata, importante Dea Massonica, ordine del quale il nostro caro Raimondo di Sangro era Gran Maestro della Loggia.
Disinganno |
- Il Disinganno si trova nei pressi del pilastro a destra dell'altare. Opera di Francesco Queirolo, rappresenta un uomo che cerca di liberarsi da una rete con l'aiuto di una figura celeste. E' dedicata al padre di Raimondo, Antonio duca di Torremaggiore, ed è in ricordo della sua vita avventurosa e pellegrina, a causa della quale trascurò i figli che furono cresciuti ed educati dal nonno. Solo in vecchiaia, rendendosi conto del tempo perduto, tornò a Napoli e prese i voti. Ecco perchè l'uomo si libera dall'inganno, una rete che lo aveva dolcemente imprigionato per tutta la vita. Ciò che stupisce però è la realizzazione della rete, così perfetta da apparire reale, sembra vera e solamente dipinta con il colore del marmo. Anche in questo caso si presuppone che il principe Raimondo abbia agito con la magia su di una normale rete da pesca, pietrificandola.
Particolare del Cristo Velato |
- Altra particolarissima statua, la più nota, è Il Cristo Velato si trova al centro della navata della Cappella di San Severo. Fu realizzata da Giuseppe Sanmartino. L’opera doveva essere una semplice rappresenzazione di Nostro Signore Gesù avvolto nel sudario ma in realtà è molto di più. Il sudario trasparente che avvolge Gesù non ricorda il marmo, di cui è fatta l’opera, ma ciò che ci troviamo davanti agli occhi è la sensazione che il Cristo sia ricoperto di pura seta. Mai un velo è stato rappresentato in questo modo, perlopiù da un giovane e sconosciuto artista napoletano. La leggenda narra che Raimondo di Sangro, con le sue doti di alchimista avrebbe saputo pietrificare un vero drappo, riuscendo così ad ottenere un'opera di autentica fattura.
Che sia leggenda o realtà è strano che tre opere, uniche
al mondo per la precisione con cui sono state realizzate reti e veli, si
trovino qui. Così simili tra loro e per giunta scolpite da tre autori diversi,
ma commissionate da un unico uomo, che pertanto possedeva doti, come dire,
particolari.
Altre due stranezze che troviamo all’interno della
cappella sono il Labirinto nel pavimento e le Macchine Anatomiche.
Il Labirinto nel
pavimento realizzato con un unica linea bianca continua, senza giunture, Il
disegno consiste in un'alternanza di croci gammate (svastiche) e quadrati
concentrici in prospettiva. Il labirinto è il simbolo per eccellenza del
percorso iniziatico, attraverso il quale si cerca la via di uscita
dall’oscurità verso la luce illuminata della verità. Una tematica molto cara ai
Cavalieri Templari e ai Massoni.
Le
Macchine Anatomiche vennero rinvenute dopo la morte del Principe
alchimista, in un locale sotterraneo della Cappella chiamata Camera della
Fenice (nota la leggenda per chi la Fenice sia l’animale mitologico della
resurrezione).
Macchine Anatomiche |
Esse erano scheletri di un uomo e di una donna (in stato di
gravidanza, alla quale fu trafugato il feto) rivestiti dell'intero sistema
venoso ed arterioso e di vari organi. La tradizione vuole si tratti di persone
morte accidentalmente, cui Raimondo de Sangro avrebbe iniettato una sostanza di
origine e composizione sconosciuta, che avrebbe "metallizzato" tutte
le vene, le arterie, i vasi capillari e alcuni organi. Altra ipotesi è quella
della ricostruzione del sistema circolatorio eseguita da un medico anatomista,
sotto la direzione di Raimondo, con cera di api ed altro materiale. In tal
caso, tenuto conto delle esigue conoscenze anatomiche dell'epoca intorno al
sistema circolatorio, stupisce la perfezione con la quale esso sarebbe stato
riprodotto.
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