Era il 17 giugno 1885 quando “La libertà che illumina il
mondo” o meglio conosciuta come “La statua della libertà” sbarca a New-York.
Donata in segno di amicizia dai Francesi al popolo Americano. Diventando subito
il simbolo di New-York e dell’America stessa.
È alta 93 metri, compresi i 47 metri di piedistallo. Ideata
da Edouard R. Laboulaye e progettata dai Francesi Frèdèric A. Bartholdi e Gustave
Eiffel.
È stata costruita a Parigi tra il 1880 e il 1886, ha una
struttura interna reticolare in acciaio progettata e realizzata dal Signor
Eiffel, ed è rivestita di 300 fogli di rame sagomati e realizzati dal Signor
Bartholdi. Il basamento sul quale poggia è di granito grigio-rosa di
provenienza sarda.
Raffigura una donna col volto della madre di Bartholdi, la
quale indossa una lunga toga e sorregge fieramente la torcia, che è il simbolo
del fuoco eterno della libertà. Mentre nell’altra mano stringe un libro sul
quale si può leggere la data “July IV MDCCLXXVI”, ossia 4 liglio 1776, giorno
dell’Indipendenza Americana. Ai piedi della bella Signora ci sono della catene
spezzate, che sono il simbolo della liberazione dal terribile sovrano. La Signora
porta una corona di sette punte, che vogliono rappresentare i sette mari e i
sette continenti.
Eiffel decise di non realizzarla con una struttura rigida,
in quanto era soggetta ai forti venti del porto di New-York e alla dilatazione
del metallo durante le calde estati. Per questo motivo l’ingegnere decise di utilizzare
un’armatura (nastri metallici, conosciuti come “stelle” ed ognuna di essa
doveva essere formata a mano singolarmente).
Con un intenso lavoro Eiffel e Bartholdi costruirono in
simultanea l’intera struttura, che poi fu smontata e ricostruita nella baia americana.
All’interno della Statua erano già state previste le scale a chiocciola che
portavano alla corona e alla fiaccola, ora sostituite da scale mobili.
I pezzi della Statua furono portati in America da una
piccola imbarcazione che dovette fare molti viaggi. Nel frattempo il New-York Times
dalle proprie pagine lanciò l’idea di una colletta per raccogliere i fondi
necessari per costruire il basamento, richiesta che incontrò subito la simpatia
degli Americani, che in breve tempo raccolse la somma necessaria.
L’ispirazione della Bella Signora arrivò proprio dall’Italia,
da due statue collocate, una in Santa Croce a Firenze dello sculture Pio Fedi
dal nome “Libertà della Poesia”. E l’altra posta sulla balconata maggiore del Duomo
di Milano, di Camillo Pacetti dal nome “La legge nuova”.
La statua della Libertà ha una sorellina minore proprio a
Parigi su un’isola della Senna, non molto lontano dal vecchio laboratorio di
Bartholdi. La statua era il primo modello in scala ridotta (11,50 m) e fu
costruita nel 1870. La sorellina minora è rivolta a guardare la sorella
maggiore dall’altro lato del mondo.
Libertà della Poesia |
La Legge Nuova |
La Sorellina minore |
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