mercoledì 5 novembre 2014

Quanto è difficile essere DONNA!!!



Il 5 novembre 1872 la Suffragetta Susan B.Anthony vota per la prima volta, violando la legge e per questo motivo viene multata di 100 dollari.

Fino dall’antichità la donna è stata identificata come “l’Angelo del focolare”, lasciata in casa, senza poter decidere di niente e senza diritto alla parola.
Nell’antica Roma alle donne era proibito andare in giro in carrozza e con vestiti multicolore, ma loro “femministe” ante litteram, scesero in piazza per manifestare i loro diritti. Nel medioevo gli uomini che si spacciavano come intellettuali aprirono un dibattito chiedendosi se le donne erano dotate di un’anima come loro o se ne erano prive come le bestie. Durante tutto il periodo del Rinascimento le donne, un poco più emancipate, riuscirono ad arrivare a gradi alti dell’istruzione e ad affermarsi in alcuni campi (come la maestra o l’infermiera), ma erano comunque un’eccezione.


“La donna nasce libera e ha gli stessi diritti dell'uomo. L'esercizio dei diritti naturali della donna non ha altri limiti se non la perpetua tirannia che le oppone l'uomo. Questi limiti devono essere infranti dalla legge, dalla natura e dalla ragione . Se la donna ha il diritto di salire sul patibolo deve avere anche il diritto di salire sulla tribuna.”
Queste parole, tratte dalla dichiarazione dei “diritti della donna e della cittadina”, furono scritte durante una delle riunioni degli Stati Generali, nella Francia della rivoluzione.
La donna che portò nel 1789 la Francia a dare spazio alle donne fu Olimpia de Gouges. Olimpia nel 1793, andando contro il pensiero di un uomo come Robespierre, finì senza testa e le donne tornarono “al loro posto”.

La prima vera svolta avvenne in Inghilterra durante la Rivoluzione Industriale, quando sul luogo di lavoro, le donne, sempre sottopagate rispetto agli uomini, riescono ad avere qualche diritto, come ad esempio i permessi di maternità.


Ma è nel Regno Unito nel 1912, che le donne con la “Guerra delle vetrine”, lanciando pietre contro i negozi, cominciarono realmente la loro battaglia, scendendo in piazza e dando voce ai loro diritti, in particolare al diritto di voto.
Il movimento femminista e i club femminili si tramutarono così nel movimento delle Suffragette, che si diffuse dall’Europa all’America.
Nel 1913 Emily Davinson, per dar voce alle Suffragette, si getta sotto la carrozza reale durante un affollato derby, perdendo la sua vita; il periodico “The Suffragette” dedica un’edizione speciale alla martire del movimento. 

Il diritto di voto alle donne è arrivato sin troppo tardi, in Svizzera solo nel 1971 e in tanti Paesi le donne tuttora non hanno voce. Molte donne sono morte nel corso dei secoli, molte sono state arrestate e ancora tantissime sono trattate come “merce”. 


Le donne di oggi devono soffermarsi su questi avvenimenti. Devono ringraziare le donne che hanno dato loro l’opportunità non solo di votare, ma anche di avere un’istruzione, di poter parlare apertamente in qualsiasi occasione, pubblica o privata, di poter andare in giro con un paio di jeans e un maglioncino colorato o con una gonnellina, senza essere giudicata.
Le donne di oggi devono capire che non occorre fare le “ochette” per essere considerate. Che siamo al pari degli uomini e che abbiamo libertà di pensiero e di parola proprio come loro. Non occorre fare le “sciocchine” per poter arrivare dove si vuole.
Altrimenti tutte le donne che hanno combattuto per i nostri ideali hanno sprecato la loro esistenza. 


Le donne di oggi possono avere ciò che vogliono e arrivare dove vogliono, perché sono forti ed indipendenti, perché le donne prima di loro lo sono state e perché le donne dopo di loro lo saranno!!!

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