martedì 2 dicembre 2014

Cent'anni di Canti Orfici...




 Le vele le vele le vele
Che schioccano e frustano al vento
Che gonfia di vane sequele
Le vele le vele le vele! 5
Che tesson e tesson: lamento
Volubil che l’onda che ammorza
Ne l’onda volubile smorza...
Ne l’ultimo schianto crudele...
Le vele le vele le vele 10
Dai Canti Orfici “Barche amorrate”
Avevamo già scritto del poeta Dino Campana, ma ora ritorniamo a parlarne perché quest’anno cade il centenario della pubblicazione dei “Canti Orfici”, l’unico libro del poeta Scandiccese.


Proprio per festeggiare questa ricorrenze il Teatro Studio Krypton ha riempito la sua agenda di eventi riguardanti il poeta; gli ultimi saranno il 13 e il 19 dicembre ove il regista Giancarlo Cateruccio metterà in scena: Canti Orfici - Visioni.
Il 15 dicembre dal Teatro Studio e in diretta su Rai Radio 3, andrà in onda una serata per Dino Campana, lo spettacolo “E ancora ti chiamo, ti chiamo Chimera” a cura di Giancarlo Cateruccio. 

Già nel 1994, con un allestimento teatrale e un fitto programma di incontri e laboratori (varie le partecipazioni tra cui Mario Luzi, Roberto Carifi, Giuseppe Manfridi, Gabriel Cacho Millet e Gianni Turchetta), Teatro Studio Krypton si era occupato di Dino Campana, la cui esperienza poetica è forse la più tragica del Novecento italiano. Con Dino Campana ci troviamo di fronte all'incarnazione stessa del poeta come homo viator, l'esiliato e l'errante che segue il cielo, la stella invisibile del proprio destino, che obbedisce e risponde all'appello di una parola nuda e fatale.

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