sabato 18 ottobre 2014

I Misteri della Cappella di San Severo




Il nostro Galletto si trova ancora a Napoli e visita per noi un luogo ricoperto dal mistero: la Cappella di San Severo.

La piccola cappella viene fatta costruire per volontà di Giovan Francesco di Sangro, che ristabilitosi da una malattia quasi mortale, decide di erigerla dedicandola alla Vergine come adempimento di un voto fatto durante la malattia.
Più di centocinquanta anni dopo, Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, inizia grandi lavori di restauro e di ampliamento della Cappella.
Si narra inoltre che Raimondo di Sangro fosse un noto alchimista, e che abbia avvolto nella magia l’intero edificio.
Cristo Velato
All’interno della Cappella di San Severo sono conservate tre particolarissime e quantomeno uniche statue, eseguite su volere di Raimondo, la cui realizzazione è così fenomenale da presupporre che, oltre alla mano dell'artista, vi sia stato anche qualche ignoto intervento alchemico esercitato proprio dallo stesso Principe Raimondo.

Analizziamo ora le opere:
 
Pudicizia

  • La Pudicizia si trova nei pressi del pilastro a sinistra dell'altare, commissionata da Raimondo di Sangro a dedicata alla madre Cecilia Gaetani dell'Aquila d'Aragona, morta quando Raimondo aveva solo 1 anno. Venne scolpita da Antonio Corradini, che nonostante avesse già realizzato "veli di marmo" in diverse situazioni, raggiunse in quest'opera una perfezione tale da supporre che sia stata opera alchemica del principe. In quanto il velo è addirittura rappresentato "umido" facendo trasparire la pelle ancora bagnata. La donna viene associata a Iside velata, importante Dea Massonica, ordine del quale il nostro caro Raimondo di Sangro era Gran Maestro della Loggia.
Disinganno
  • Il Disinganno si trova nei pressi del pilastro a destra dell'altare. Opera di Francesco Queirolo, rappresenta un uomo che cerca di liberarsi da una rete con l'aiuto di una figura celeste. E' dedicata al padre di Raimondo, Antonio duca di Torremaggiore, ed è in ricordo della sua vita avventurosa e pellegrina, a causa della quale trascurò i figli che furono cresciuti ed educati dal nonno. Solo in vecchiaia, rendendosi conto del tempo perduto, tornò a Napoli e prese i voti. Ecco perchè l'uomo si libera dall'inganno, una rete che lo aveva dolcemente imprigionato per tutta la vita. Ciò che stupisce però è la realizzazione della rete, così perfetta da apparire reale, sembra vera e solamente dipinta con il colore del marmo. Anche in questo caso si presuppone che il principe Raimondo abbia agito con la magia su di una normale rete da pesca, pietrificandola. 
Particolare del Cristo Velato
  • Altra particolarissima statua, la più nota, è Il Cristo Velato si trova al centro della navata della Cappella di San Severo. Fu realizzata da Giuseppe Sanmartino. L’opera doveva essere una semplice rappresenzazione di Nostro Signore Gesù avvolto nel sudario ma in realtà è molto di più. Il sudario trasparente che avvolge Gesù non ricorda il marmo, di cui è fatta l’opera, ma ciò che ci troviamo davanti agli occhi è la sensazione che il Cristo sia ricoperto di pura seta. Mai un velo è stato rappresentato in questo modo, perlopiù da un giovane e sconosciuto artista napoletano. La leggenda narra che Raimondo di Sangro, con le sue doti di alchimista avrebbe saputo pietrificare un vero drappo, riuscendo così ad ottenere un'opera di autentica fattura.

Che sia leggenda o realtà è strano che tre opere, uniche al mondo per la precisione con cui sono state realizzate reti e veli, si trovino qui. Così simili tra loro e per giunta scolpite da tre autori diversi, ma commissionate da un unico uomo, che pertanto possedeva doti, come dire, particolari.

Altre due stranezze che troviamo all’interno della cappella sono il Labirinto nel pavimento e le Macchine Anatomiche. 

Labirinto del pavimento
Il Labirinto nel pavimento realizzato con un unica linea bianca continua, senza giunture, Il disegno consiste in un'alternanza di croci gammate (svastiche) e quadrati concentrici in prospettiva. Il labirinto è il simbolo per eccellenza del percorso iniziatico, attraverso il quale si cerca la via di uscita dall’oscurità verso la luce illuminata della verità. Una tematica molto cara ai Cavalieri Templari e ai Massoni.


Le Macchine Anatomiche vennero rinvenute dopo la morte del Principe alchimista, in un locale sotterraneo della Cappella chiamata Camera della Fenice (nota la leggenda per chi la Fenice sia l’animale mitologico della resurrezione). 

Macchine Anatomiche
Esse erano scheletri di un uomo e di una donna (in stato di gravidanza, alla quale fu trafugato il feto) rivestiti dell'intero sistema venoso ed arterioso e di vari organi. La tradizione vuole si tratti di persone morte accidentalmente, cui Raimondo de Sangro avrebbe iniettato una sostanza di origine e composizione sconosciuta, che avrebbe "metallizzato" tutte le vene, le arterie, i vasi capillari e alcuni organi. Altra ipotesi è quella della ricostruzione del sistema circolatorio eseguita da un medico anatomista, sotto la direzione di Raimondo, con cera di api ed altro materiale. In tal caso, tenuto conto delle esigue conoscenze anatomiche dell'epoca intorno al sistema circolatorio, stupisce la perfezione con la quale esso sarebbe stato riprodotto.


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